Analisi dei rischi sul lavoro e classificazione: cosa c’è da sapere

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Analisi dei rischi valutazione del rischio

Analisi dei rischi e classificazione, chi la esegue, tutto quello che c’è da sapere sull’argomento

Quando si parla di analisi dei rischi dobbiamo prima comprendere che cosa si intende per questi ultimi. I rischi aziendali che possono tradursi in un danno per i lavoratori sono di tre specie:

  • Rischi per la salute
  • Rischi per la sicurezza
  • Rischi trasversali o organizzativi

Rischi per la salute

Appartengono a questa categoria i rischi dovuti ad esposizione agli agenti chimici, cancerogeni e mutageni, oppure agli agenti fisici o biologici. Sono quelli che maggiormente incidono sull’aspetto fisico e biologico dei lavoratori che svolgono mansioni in cui è richiesta l’esposizione o il contatto con agenti nocivi.

Rischi per la sicurezza

Riguardano tutte le situazioni dalle quali può derivare un incidente sul lavoro provocato da un contatto traumatico con uno strumento o con una struttura mobile presente in azienda.

Rischi trasversali o organizzativi

Sono i rischi che dipendono dalle cosiddette “dinamiche aziendali”, cioè dall’insieme dei rapporti lavorativi, interpersonali e di organizzazione che si creano all’interno di un ambito lavorativo (es. “rischio di stress da lavoro correlato”).

Analisi dei rischi

Quando si parla di analisi dei rischi, occorre definire ogni rischio prendendo in esame le diverse mansioni affidate ai lavoratori dell’azienda, verificando l’adeguatezza delle attrezzature di lavoro adoperate, la possibile nocività delle sostanze chimiche manipolate, la salubrità dei luoghi di lavoro, il livello di formazione e addestramento dei lavoratori e la correttezza delle procedure seguite.

A ciascun rischio identificato (inteso come fonte potenziale di pericolo) sono associati due valori numerici:

  • P = probabilità che si verifichi un danno (o frequenza di accadimento)
  • D = entità del danno (o intensità della conseguenza)

Definiti P e D, il Rischio (R = Rischi lavorativi) può essere calcolato con la seguente formula:  R = PxD

Analisi dei rischi: la matrice danno-probabilità e il suo significato

Le Vele Servizi - Analisi dei rischi tabella probabilità-danno

Probabilità:

  1. Molto improbabile (il danno dipenderebbe da un concatenamento di eventi indipendenti; secondo gli addetti è impossibile il suo verificarsi oppure non è mai accaduto un danno simile);
  2. Poco probabile (il danno dipenderebbe da condizioni sfavorevoli; eventi accaduti raramente);
  3. Probabile (il danno dipenderebbe da condizioni non del tutto connesse alla situazione ma possibili; eventi già riscontrati in letteratura);
  4. Molto probabile (il danno dipenderebbe da condizioni connesse alla situazione, eventi già accaduti).

Danno:

  • Lieve (disturbi reversibili in pochi giorni, esposizioni croniche con disturbi di rapida risoluzione);
  • Di modesta entità (disturbi reversibili in qualche mese, esposizioni croniche con disturbi reversibili);
  • Grave (invalidità permanente parziale o irreversibile, esposizioni croniche con effetti di invalidità permanente parziale o irreversibile);
  • Molto grave (invalidità totale o mortale, esposizione cronica con effetti mortali o del tutto invalidanti).

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L'autore
Filippo Sansica
Filippo Sansica
RSPP, Responsabile commerciale Le Vele Servizi S.r.l.
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