Sanremo 2022 inediti e canzoni nuove: qual è la differenza e quali sono i presupposti del regolamento?
SANREMO 2022 INEDITI: IL CASO MORANDI E IL REGOLAMENTO DEL FESTIVAL – Partirà questa sera la settantaduesima edizione del Festival della Canzone Italiana, più noto come Festival di Sanremo e, come praticamente ogni anno, si ripresenta la questione dei famosi “brani inediti“. Meno di un mese fa, protagonista della discussione è stato Gianni Morandi, che sembrava aver pubblicato per errore una parte di Apri tutte le porte, brano con cui concorrerà al Festival.
Nonostante la prontezza nel rimuovere il contenuto, questo errore avrebbe potuto pregiudicare la partecipazione del cantante al Festival, come già successo in passato. Cerchiamo di capire meglio che cosa dice il regolamento del Festival e che cosa si intende per “inedito”.
Sanremo 2022 inediti, ecco cosa dice il regolamento del Festival
Se si legge il regolamento del Festival dal sito ufficiale della Rai, a pagina 8 si ritrova non tanto la definizione di “canzone inedita” bensì di “canzone nuova”:
È considerata nuova (…) la canzone che, nell’insieme della sua composizione o nella sola parte musicale o nel solo testo letterario (fatte salve per quest’ultimo eventuali iniziative editoriali debitamente autorizzate) non sia già stata fruita, anche se a scopo gratuito, da un pubblico presente o lontano, o eseguita o interpretata in tutto o in parte dal vivo ovvero in versione registrata alla presenza di pubblico presente o lontano.
Riscontriamo, innanzitutto, una sostanziale differenza. Per “inedito” si intende, infatti, un’opera che non sia già di dominio pubblico. Più nello specifico, l’opera non deve essere diffusa attraverso mezzi di comunicazione. Il regolamento, invece, prevede che la canzone sia nuova e che non venga diffusa nell’insieme della sua composizione. Questo sembra essere stata la ragione per la “salvezza” della partecipazione di Morandi al festival. La pubblicazione, per errore, del video da parte dal cantante prevedeva un estratto che è stato prontamente rimosso, prima, appunto, che sfuggisse al suo controllo.
Al di là del Festival, la tutela di un’opera inedita fa capo alla Legge sul Diritto d’Autore (633/41 e successivi aggiornamenti).
La tutela di opere inedite secondo il Diritto d’Autore
Come è ben intuibile, la tutela di un’opera inedita è ben più complessa di altre opere già pubblicate, in quanto il rischio di plagio è maggiore. È ben intuibile che ciò precludere non solo un danno di tipo pecuniario, ma anche legato all’immagine e alla creatività stessa dell’autore.
A scegliere di pubblicare l’opera inedita, dunque, è l’autore o i suoi eredi. L’articolo 24 della Legge sul Diritto d’Autore sancisce questo principio e vieta la pubblicazione di un’opera se questa azione non rispetta i criteri stabiliti dall’autore. Per tutelare l’autore che non voglia ancora pubblicare la sua opera, la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori).
Ogni autore può, dunque, depositare le proprie opere attraverso il servizio di Deposito delle opere inedite, ottenendo così una prova dell’esistenza del suo prodotto con una data certa.
Il deposito alla SIAE: caratteristiche, durata, custodia
Quando un autore deposita una sua creazione inedita, questa è conservata per cinque anni. Alla fine di questo periodo, l’artista potrà rinnovarne il deposito per un periodo uguale. In caso di scadenza, se l’autore non rinnova il deposito, la SIAE potrà distruggere l’opera.
Si possono depositare romanzi, canzoni, poesie, copioni, soggetti ma anche opere audiovisive, grafiche e più in generale, opere dell’ingegno. I supporti accettati sono diversi: carta, CD, DVD e tanti altri.
Non possono essere depositati, invece, opere composte solamente da un titolo ma anche opere i cui autori sono minorenni a meno della firma di un genitore o tutore.